Marcello Arletti ha reso l' oggetto prezioso e quindi irraggiungibile. Ne ha fatto macchia, compenetrazione di tonalità in conflitto, bizzarro gioco di luce a frammenti, abile nel distrarre anche l' occhio più arguto. Simboli dipinti ed esplosi su superfici riflettenti montate su tavola. La tecnica mista corrompe il bianco dello spazio per rubarne la materia, sostanza aleatoria smarrita in una illusione di concretezza. Quasi un brindisi beffardo all' inafferrabile produzione di una società confezionata nell' ingenuità dell'apparire.
Arianna De Micheli